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POSTE ITALIANE. Somministrati in stato di agitazione

Poste Italiane non rispetta impegni presi al MISE, Sindacati aprono procedura di raffreddamento, prosegue lo stato di agitazione.

Sciopero Somministrati Poste 27 luglio 2020 Felsa CISL NIdiL Cgil Uiltemp

FeLSA CISL NIdiL CGIL UILtemp, le categorie sindacali che rappresentano le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione, il 3 maggio hanno proclamato lo stato di agitazione dei somministrati in Poste Italiane.

La decisione è stata assunta in seguito all’incontro che si è tenuto il 29 aprile scorso tra i sindacati e l’agenzia per il lavoro Adecco. All’ordine del giorno, la verifica degli impegni assunti con il Ministero dello Sviluppo Economico sulla continuità occupazionale dei lavoratori in somministrazione in missione presso Poste Italiane.

“Adecco ha comunicato che il 30 aprile 2021 arriveranno a scadenza 58 contratti di lavoro (dei 425 totali del perimetro occupazionale definito al MISE) – riferisce una nota sindacale – sulla base delle comunicazioni ricevute da Poste Italiane, soltanto 50 saranno prorogati di cui 20 al 31 ottobre 2021 e 30 al 31 dicembre 2021.”

Secondo FeLSA CISL NIdiL CGIL UILtemp Di fatto, con questa comunicazione, Poste Italiane (per il tramite dell’Agenzia per il Lavoro) mette in discussione gli impegni già assunti in sede MISE circa la continuità occupazionale a parità di trattamento nel perimetro occupazionale di chi ha operato in Poste Italiane attraverso Adecco.” Tra l’altro, finora, le proroghe hanno comportato un cambio di mansione da autista a portalettere.

Per questi motivi, la delegazione sindacale composta da FeLSA CISL Nidil CGIL UILtemp Nazionali e dalle RSA ha respinto la comunicazione e ha invitato Adecco a verificare urgentemente con Poste Italiane quali siano i motivi, se c’è ne sono, di questo cambio di atteggiamento verso gli impegni assunti verso i lavoratori in somministrazione.

È stato richiesto, inoltre, di ritirare la comunicazione per consentire la proroga a tutti i lavoratori con contratti in scadenza il 30 aprile e il 31 maggio 2021.

In attesa di risposte concrete da parte di Adecco e Poste Italiane la delegazione sindacale solleciterà il MISE a fissare un incontro con tutti i soggetti interessati al fine di superare la situazione che si è venuta a determinare.

A sostegno delle richieste sindacali FeLSA CISL Nidil CGIL UILtemp hanno proclamato “lo stato di agitazione” per tutti i lavoratori in somministrazione in Poste Italiane che potranno tradursi anche in iniziative sindacali di mobilitazione.

La lettera al Ministero dello Sviluppo Economico (3 maggio 2021)

Oltre alla richiesta inoltrata dalla delegazione sindacale all’Agenzia per il lavoro, FeLSA CISL NIdiL CGIL UILtemp hanno sollecitato il Ministero dello Sviluppo Economico a fissare al più presto una data d’incontro.

“Ci è stato comunicato da Adecco che alcuni contratti in scadenza al 30 aprile 2021 non sarebbero stati prorogati. Questa decisione di Poste Italiane pone un forte elemento di discontinuità, disattendendo completamente le intese sottoscritte presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza dell’on. Buffagni.” 

“Per tali ragioni riteniamo necessario ribadire l’urgenza di un incontro, prevedendo il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco in questa delicata vertenza che vede coinvolte più di 400 persone” concludono le Organizzazioni Sindacali allegando il comunicato di apertura dello stato di agitazione.

Apertura procedura di raffreddamento e tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro (12 maggio 2021)

In assenza di risposte, FeLSA CISL, NIdiL CGIL e UILTemp hanno chiesto al Ministero del Lavoro, titolare della procedura, di esperire la procedura di raffreddamento e il relativo tentativo di conciliazione.

Le categorie sindacali, viste le motivazioni alla base della proclamazione dello stato di agitazione ritengono necessaria e opportuna la presenza non solo del datore di lavoro, Adecco, ma anche dell’impresa utilizzatrice Poste Italiane.

Qualora il Ministero del Lavoro non dovesse procedere nelle modalità previste, i Sindacati considereranno conclusa ed esperita la procedura di raffreddamento riservandosi eventuali successive decisioni di mobilitazione.

LA LUNGA LOTTA DEI SOMMINISTRATI IN POSTE ITALIANE