Poste Italiane non rispetta impegni presi al MISE, Sindacati aprono procedura di raffreddamento, prosegue lo stato di agitazione.

FeLSA CISL NIdiL CGIL UILtemp, le categorie sindacali che rappresentano le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione, il 3 maggio hanno proclamato lo stato di agitazione dei somministrati in Poste Italiane.
La decisione รจ stata assunta in seguito all’incontro che si รจ tenuto il 29 aprile scorso tra i sindacati e l’agenzia per il lavoro Adecco. All’ordine del giorno, la verifica degli impegni assunti con il Ministero dello Sviluppo Economico sulla continuitร occupazionale dei lavoratori in somministrazione in missione presso Poste Italiane.
“Adecco ha comunicato che il 30 aprile 2021 arriveranno a scadenza 58 contratti di lavoro (dei 425 totali del perimetro occupazionale definito al MISE) – riferisce una nota sindacale – sulla base delle comunicazioni ricevute da Poste Italiane, soltanto 50 saranno prorogati di cui 20 al 31 ottobre 2021 e 30 al 31 dicembre 2021.”
Secondo FeLSA CISL NIdiL CGIL UILtemp “Di fatto, con questa comunicazione, Poste Italianeย (per il tramite dell’Agenzia per il Lavoro) mette in discussione gli impegni giร assunti in sede MISE circa la continuitร occupazionale a paritร di trattamentoย nel perimetro occupazionale di chi ha operato in Poste Italianeย attraverso Adecco.โ Tra l’altro, finora, le proroghe hanno comportato un cambio di mansione da autista a portalettere.
Per questi motivi, la delegazione sindacale composta da FeLSA CISL Nidil CGIL UILtempย Nazionali e dalle RSA ha respinto la comunicazione e ha invitato Adecco a verificare urgentemente con Poste Italiane quali siano i motivi, se c’รจ ne sono, di questo cambio di atteggiamento verso gli impegni assunti verso i lavoratori in somministrazione.
ร stato richiesto, inoltre, di ritirare la comunicazione per consentire la proroga a tutti i lavoratori con contratti in scadenza il 30 aprile e il 31 maggio 2021.
In attesa di risposte concrete da parte di Adecco e Poste Italiane la delegazione sindacale solleciterร il MISE a fissare un incontro con tutti i soggetti interessati al fine di superare la situazione che si รจ venuta a determinare.
A sostegno delle richieste sindacali FeLSA CISL Nidil CGIL UILtempย hanno proclamato โlo stato di agitazioneโ per tutti i lavoratori in somministrazione in Poste Italiane che potranno tradursi anche in iniziative sindacali di mobilitazione.
La lettera al Ministero dello Sviluppo Economico (3 maggio 2021)
Oltre alla richiesta inoltrata dalla delegazione sindacale all’Agenzia per il lavoro, FeLSA CISL NIdiL CGIL UILtemp hanno sollecitato il Ministero dello Sviluppo Economico a fissare al piรน presto una data d’incontro.
“Ci รจ stato comunicato da Adecco che alcuni contratti in scadenza al 30 aprile 2021 non sarebbero stati prorogati. Questa decisione di Poste Italiane pone un forte elemento di discontinuitร , disattendendo completamente le intese sottoscritte presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza dellโon. Buffagni.”ย
“Per tali ragioni riteniamo necessario ribadire lโurgenza di un incontro, prevedendo il coinvolgimento di tutti gli attori in gioco in questa delicata vertenza che vede coinvolte piรน di 400 persone” concludono le Organizzazioni Sindacali allegando il comunicato di apertura dello stato di agitazione.
Apertura procedura di raffreddamento e tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro (12 maggio 2021)
In assenza di risposte,ย FeLSA CISL, NIdiL CGIL e UILTempย hannoย chiesto al Ministero del Lavoro, titolare della procedura, di esperire la procedura di raffreddamento e il relativo tentativo di conciliazione.
Leย categorie sindacali, viste le motivazioni alla base della proclamazione dello stato di agitazioneย ritengono necessaria e opportuna la presenza non solo del datore di lavoro, Adecco, ma anche dellโimpresa utilizzatrice Poste Italiane.
Qualora il Ministero del Lavoro non dovesse procedereย nelle modalitร previste, i Sindacati considereranno conclusaย ed esperita la procedura di raffreddamento riservandosi eventuali successive decisioni di mobilitazione.
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