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RIFUGIATI. Il primo progetto di formazione a Trento

DALLA SOMMINISTRAZIONE LAVORO UNO STRUMENTO PER L’INTEGRAZIONE SOCIO-LAVORATIVA DEI RIFUGIATI.

Concluso a Trento il primo corso di formazione organizzato grazie all'accordo per i richiedenti asilo.

Si è concluso il primo corso di formazione finanziato attraverso le prestazioni straordinarie di Ebitemp per l’inserimento socio-lavorativo dei richiedenti asilo. Nella provincia di Trento, una cinquantina di rifugiati ucraini, in prevalenza donne, ha potuto frequentare le lezioni di lingua e cultura italiana così da poter iniziare a lavorare subito nel settore del turismo.

Il 9 aprile scorso, i sindacati di settore NIdiL CGIL, FeLSA CISL e UILTemp avevano sottoscritto un accordo con Assolavoro al fine di attivare percorsi di inserimento lavorativo, dedicati ai titolari di protezione internazionale. Il 5 maggio l’attivazione delle prestazioni attraverso l’ente bilaterale della somministrazione Ebitemp e il 9 maggio l’avvio a Comano Terme, nella provincia di Trento, del primo corso sperimentale che ha coinvolto circa 20 donne ucraine. Un secondo corso è iniziato, poi, il 16 maggio a Trento e sta per concludersi.

LE PRESTAZIONI EBITEMP PER I RIFUGIATI

L’accordo sottoscritto da Sindacati e parte datoriale, dopo una fase di “bilancio delle competenze”, prevede una prima formazione base di “lingua, cultura ed educazione civica italiane” e poi una fase di formazione professionale.

Durante i percorsi di formazione, vengono riconosciuti un’indennità di frequenza, un rimborso per le eventuali spese sostenute per vitto, alloggio e trasporto e l’accesso agevolato alle prestazioni dell’ente bilaterale in materia di asilo nido, acquisto di materiale didattico e libri a favore dei figli o per studenti lavoratori.

Previste anche un’indennità una tantum di mille euro a conclusione del primo percorso formativo e due nuove prestazioni: il rimborso per assistenza psicologica per sé o per i propri familiari fino al 2° grado di parentela/affinità, nel limite massimo di 200 euro ad assistito; il rimborso per l’acquisto di beni prima necessità bebè, quindi le spese per beni necessari alla cura del proprio figlio fino a 3 anni di età (es. passeggino, fasciatoio, culla, omogeneizzati ecc.). Questo rimborso è riconosciuto per ciascun figlio nel limite massimo di 800 euro.

CGIL PER L’INTEGRAZIONE

La CGIL, a tutti i livelli, sostiene le iniziative di volontariato e di attivismo locale che facilitano le relazioni territoriali e di rete con le istituzioni competenti, dai comuni alle scuole, dalle aziende sanitarie alle questure, che sono titolate al rilascio dei permessi di soggiorno e di cittadinanza.

La Confederazione è impegnata in prima linea con le sue strutture territoriali, informando le persone straniere prese in carico dall’ufficio migranti del patronato INCA e supportando quelle che accedono al SOL, la struttura per l’orientamento al mercato del lavoro.

IL PROGETTO DI TRENTO

In Trentino, la possibilità di accedere ai corsi di formazione lavorativa per rifugiati, promossi dall’accordo, si è incontrata con un progetto di accoglienza e aiuto per le popolazioni ucraine in fuga dalla guerra. Questo progetto, curato dal comitato Emergenza Ucraina Giudicarie Esteriori, ha alla base una rete di associazioni di volontariato, rappresentanti delle amministrazioni comunali, parrocchie, istituzioni e organizzazioni locali tra cui la CGIL. Tra gli obiettivi del Comitato, il coordinamento di tutte le iniziative volte a dare ospitalità e supporto ai profughi, ma anche l’assistenza e la gestione burocratico-amministrativa delle pratiche di regolarizzazione, favorendo accoglienza e integrazione.

“Inizialmente, per l’organizzazione dei corsi di formazione è fondamentale che ci sia un gruppo di partecipanti il più possibile omogeneo, almeno per quanto riguarda la lingua madre – spiega Davide Franceschin, Segretario Nazionale NIdiL CGIL – Senza questa premessa sarebbe impossibile organizzare la formazione base di lingua italiana. Importante anche il coordinamento da parte di una rete di accoglienza organizzata. A Trento esistevano entrambe le condizioni, abbiamo quindi sensibilizzato Manpower che si è dimostrata subito disponibile a procedere con l’attivazione del progetto. Oltre ai corsi, l’Agenzia per il Lavoro ha provveduto anche ai trasferimenti da/per l’aula.

– IL GRUPPO DEI PARTECIPANTI

“Abbiamo accolto prevalentemente donne con figli, spesso minori. All’arrivo, la richiesta emergente ed impellente era ed è sempre quella di un luogo sicuro” ci ha raccontato Valeria Podrini, Responsabile SOL CGIL Trento, Vicesegretaria NIdiL CGIL Trento e volontaria nel Comitato. “Dopo però, la richiesta che giunge forte e chiara è quella di un regolare lavoro per soddisfare i bisogni primari, rendersi utili nel Paese che li accoglie e aiutare la famiglia”.

– ANALISI DEL MERCATO DEL LAVORO LOCALE

“La nostra è una zona a vocazione turistico-ricettiva e termale – ci ha spiegato, quindi, la vicesegretaria NIdiL CGIL Trento – non sono poche le strutture che faticano a trovare lavoratori e lavoratrici da inserire nel proprio organico. Ci siamo trovati tutti d’accordo, quindi, nel ritenere necessario verificare e sviluppare le abilità e le conoscenze richieste nel settore ristorazione e alberghiero.”

– ANALISI DELLE COMPETENZE

Analizzando le caratteristiche possedute dalle candidate, nessuna possedeva competenze scolastiche o esperienza lavorativa specifica nel settore Ristorazione e Turismo. Inoltre non parlavano italiano, necessario quindi un corso di lingua base che, inizialmente, è stato curato dai volontari del Comitato con la collaborazione di un gruppo di donne ucraine residenti da anni sul territorio come mediatrici culturali e traduttrici.

– ATTIVAZIONE DEL PRIMO CORSO DI FORMAZIONE LIVELLO BASE

L’accesso ai fondi Ebitemp per i rifugiati, resi disponibili dall’accordo tra Sindacati e Assolavoro, prevede il finanziamento fino a 150 ore tra corsi di lingua italiana, educazione civica e professionalizzanti, in linea con il bilancio delle competenze e le esigenze formative necessarie per l’aspettativa occupazionale.

A Trento è stato attivato un corso di italiano base di 80 ore, iniziato il 9 maggio a Comano Terme e appena concluso. Le lezioni si sono svolte presso l’Oratorio Don Bosco di Ponte Arche. Nelle restanti 70 ore sono state organizzate iniziative di integrazione nel tessuto sociale e amministrativo. A questo, il Comitato delle Giudicarie Esteriori è riuscito ad abbinare la possibilità di certificare il livello A2 di italiano. “Abbiamo organizzato un pullman per accompagnare i partecipanti di entrambi i corsi a Brescia, presso l’Università, dove hanno sostenuto l’esame il 9 giugno. Tutti promossi!” conclude Valeria, che vede concludersi un percorso che è stato il primo ma non sarà l’ultimo.

Seguirà un breve corso professionalizzante nel settore del turismo per l’inserimento nel mercato del lavoro stagionale presso le strutture ricettive di San Lorenzo Dorsino, Lago di Nembia e Molveno, fino ad Andalo. Con l’avvio della stagione estiva, infatti, i ruoli e le mansioni più richieste nel territorio sono quelli di cameriere ai piani, aiuto cucina e supporto alle attività di igiene e pulizia degli spazi frequentati dai turisti.

NIdiL CGIL C’È

“Quando abbiamo deciso di proporre e organizzare un pacchetto di strumenti per l’integrazione socio-lavorativa all’interno della bilateralità del settore della somministrazione non immaginavamo che avrebbe avuto, da subito, questo successo – commenta Franceschin – L’accelerazione è arrivata quando, purtroppo, è scoppiato il conflitto ucraino e il primo corso sperimentale è partito infatti per aiutare e sostenere le popolazioni in fuga dall’Ucraina. Sono in preparazione altri corsi, in altre zone d’Italia, il prossimo dovrebbe essere attivato a Torino per un gruppo di donne nigeriane. Lo strumento si può integrare facilmente, infatti, nei progetti di accoglienza organizzati da reti di accoglienza, comitati, associazioni e organizzazioni del terzo settore.”

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