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RIDER: Cgil presenta la prima class action in materia di lavoro

NIdiL, Filcams e Filt CGIL hanno depositato presso il Tribunale di Milano la prima class action in materia di lavoro. Contrastare CCNL Ugl Rider

Roma, 17 agosto – “Le categorie della Cgil, Nidil, Filcams e Filt, hanno depositato, presso il Tribunale di Milano, la prima class action per contrastare l’applicazione a livello nazionale del CCNL Ugl Rider che sancisce il cottimo come forma di retribuzione limitando i diritti dei lavoratori delle piattaforme del food delivery”.

Lo rende noto, con un comunicato, la Cgil nazionale, sottolineando che “è la prima class action dei lavoratori della gig economy presentata in Europa e la prima in Italia in materia di diritto del lavoro”.

“Con tale ricorso collettivo – prosegue il comunicato – la Cgil intende estendere a tutti i rider di Deliveroo quanto recentemente stabilito dal Giudice di Bologna che nel luglio di quest’anno, in accoglimento di un ricorso per condotta antisindacale, ha dichiarato illegittimo l’accordo, stipulato da Assodelivery con un solo sindacato considerato non rappresentativo, imposto dalle multinazionali del settore come condizione per potere proseguire a lavorare”.

“La class action – conclude il comunicato – è una iniziativa nuova dai possibili effetti dirompenti per il mercato del lavoro. Un esito positivo consentirebbe, infatti, a tutti i rider di avere retribuzioni adeguate e condizioni di lavoro parametrate alla contrattazione collettiva di settore.

Con questa ulteriore iniziativa giudiziaria, la Cgil interviene su uno dei principali fattori distorsivi della contrattazione del settore e di precarizzazione del lavoro tra i rider, che ha impedito fino ad oggi di avviare un dialogo trasparente e costruttivo finalizzato ad estendere e garantire forme di lavoro giuste e dignitose a lavoratori a forte rischio di marginalizzazione”.

Cos'è una Class Action?

Quando si parla di Class Action si fa riferimento a “un’azione di classe”, cioè strumenti di tutela collettiva risarcitoria che consentono di attivare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di persone danneggiate dal medesimo fatto realizzato da una azienda scorretta.

In Italia, il 3 aprile 2019, l’Aula del Senato ha dato il via libera al DDL sulla class action, spostando la disciplina dal Codice del consumo all’interno del Codice di procedura civile nel nuovo Titolo VIII-bis (articoli da 840-bis a 840-sexiesdecies).

L’azione è sempre esperibile da tutti coloro che avanzino pretese risarcitorie in relazione a lesione di “diritti individuali omogenei” da parte di imprese, enti gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità, relativamente ad atti e comportamenti posti in essere nello svolgimento delle attività.