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La somministrazione lavoro nei servizi pubblici. Una ricerca FDV

Il lavoro in somministrazione nei servizi pubblici. Forme organizzative, condizioni di lavoro e relazioni industriali.

Il rapporto sul lavoro in somministrazione nei servizi pubblici realizzato dalla Fondazione Di Vittorio nell’ambito delle ricerche promosse dall’Osservatorio Ebitemp/FormaTemp rappresenta un primo tentativo di mettere sotto osservazione un fenomeno che, pur ridotto rispetto al numero dei lavoratori interessati, costituisce una delle forme attraverso le quali la Pubblica amministrazione ha esternalizzato/flessibilizzato la gestione di servizi pubblici.

Tanto più importante appare un’analisi in relazione al fatto che il ricorso alla somministrazione lavoro si è andato concentrando in determinati settori, la Sanità in maniera crescente e «strutturale» (in particolare nella componente degli operatori sanitari e degli infermieri) su buona parte del territorio nazionale, oppure in determinati territori (vedi il caso dei servizi sociali nel Comune di Torino oggetto di un focus nella ricerca), o anche in determinate specifiche amministrazioni (è il caso dell’Inps negli anni 2008-2011 e del Ministero dell’Interno dal 2021 ad oggi).

Pur nelle differenze di «caso», si tratta sempre dell’esito di percorsi di blocco del ricambio nella PA (particolarmente pesante nel decennio decorso) e di risposta a situazioni emergenziali spesso derivanti da assenza o incapacità di programmazione più che da vere e proprie improvvise necessità. Non può non leggersi in questa situazione il portato di una svalorizzazione del lavoro in generale e di quello pubblico in particolare cavalcato da settori della politica negli ultimi decenni; un’operazione culturale prima che politica che si è nutrita di slogan populisti quali quello dei «fannulloni».

Nello specifico dell’analisi presente nel rapporto FDV ci interessa evidenziare la contraddizione esistente nella normativa, appunto tra la strutturalità della presenza dei lavoratori somministrati e l’impossibilità di costruire percorsi di «stabilizzazione» nella PA per il doppio vincolo dell’accesso ai ruoli attraverso procedure concorsuali e dell’esclusione dei somministrati anche da procedure con «riserva» che ne valorizzino l’esperienza maturata.

Se infatti non è in discussione da parte nostra la necessità di un passaggio selettivo ad evidenza pubblica, appare oggettivamente incomprensibile e discriminatorio il fatto che anni di servizio nel pubblico non possano in nessun caso essere fatti valere da lavoratrici e lavoratori. Vanno ad aggiungersi a tutto ciò sia il differenziale economico che si realizza in particolare sul salario accessorio sia fenomeni di turnover con sostituzione di personale realizzati in alcune amministrazioni che creano disservizi ai cittadini e disoccupazione per personale formato e qualificato.

Ne emerge un quadro di forte precarizzazione delle vite dei singoli senza concrete prospettive di certezza lavorativa. È proprio su questi aspetti che NIdiL ad ogni livello ha concentrato la sua azione in questi anni: continuità occupazionale, parità di trattamento economico normativa, prospettive di «stabilizza- zione» di lavoratori e lavoratrici.

Strumento fondamentale è stato un percorso di crescente sindacalizzazione e costruzione della rappresentanza, realizzato sia a livello nazionale sia nei territori. Una strada non semplice, come peraltro il rapporto evidenzia in particolare nei due focus di approfondimento, e non scontata e che non ha evidentemente rimosso gli elementi di frammentarietà esistenti ma che – assieme all’attuazione di percorsi di contrattazione e rappresentanza inclusiva da realizzarsi con le organizzazioni sindacali dei lavoratori diretti – rappresenta l’unica strada possibile per tentare di invertire la tendenza.

Un processo che ha visto in questi anni anche fatti di straordinaria importanza. Due su tutti: lo sciopero dei lavoratori somministrati della Sanità del 24 luglio 2020, in piena pandemia, per ottenere le indennità previste per il personale sanitario a seguito dell’emergenza Covid 19 e l’astensione dal lavoro del 21 dicembre 2022 dei somministrati impiegati presso Questure e Prefetture per la continuità occupazionale e la stabilizzazione.

In queste lotte i lavoratori e le lavoratrici, e il sindacato con loro, hanno connesso rivendicazione specifica e immediata alla più generale condizione del nostro Paese e della sua Pubblica amministrazione. Nel tenere insieme sguardo breve e sguardo lungo c’è un pezzo della sostanza e della pratica dell’azione sindacale. Questa è la strada che vogliamo continuare a percorrere.

Presentazione

Andrea Borghesi e Davide Franceschin 

NIdiL CGIL Nazionale

Indice del volume

  1. Presentazione (Andrea Borghesi e Davide Franceschin)
  2. Introduzione (Daniele Di Nunzio e Marcello Pedaci)
  3. Il lavoro in somministrazione in Italia: l’occupazione nei settori pubblici e privati (Giuliano Ferrucci)
  4. I salari dei lavoratori in somministrazione (Nicolò Giangrande)
  5. La regolamentazione della somministrazione di lavoro nelle amministrazioni pubbliche (Lorenzo Zoppoli e Costantino Cordella)
  6. Gli aspetti qualitativi del lavoro e le forme dell’azione sindacale, con un focus group e due studi di caso, uno nei servizi sociali del Comune di Torino (Daniele Di Nunzio e Marcello Pedaci) e uno nelle aziende socio-sanitarie di Monza e Brianza (Salvo Leonardi).