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AMAZON. Industria 4.0 e Lavoro 1.0?

NIdiL Cgil per la dignità del lavoro e l’unità  dei lavoratori

Sostegno per i somministrati che hanno scioperato dimostrando grande coraggio: esempio importante per tutti.

Lo sciopero dei lavoratori Amazon dello stabilimento di Piacenza durante il Black Friday segna una data importante e di svolta nella storia sindacale: è la prima volta in Italia che, attraverso la mobilitazione dei lavoratori, si pone il problema dell’organizzazione e delle condizioni di lavoro all’interno di un’industria 4.0.

Nasce una nuova stagione di rivendicazioni, in contemporanea tra l’altro, con altri Paesi europei, come la Germania e la Francia, a partire da una richiesta “classica”: difendere la dignità  del lavoro nuovamente mortificata e minacciata. Si parte dal salario, ma le rivendicazioni retributive sono solo una delle criticità: i pickers di Amazon per movimentare le merci, in ogni turno, percorrono dai 17 ai 20 km nello stabilimento, con un aumento allarmante dell’incidenza di infortuni e patologie conseguenti.

Per questo il Black Friday è stato solo un primo passo. NIdiL Cgil sostiene quei lavoratori somministrati che hanno scioperato, anche se non in massa, dimostrando grande coraggio e dignità . (Non crediamo che, al momento del rinnovo dei contratti, Amazon e le Agenzie protagoniste dell’era 4.0 discrimineranno quei lavoratori per aver scioperato, come si sarebbe fatto agli albori della rivoluzione industriale!). Il loro è un esempio importante anche per tutti coloro che non hanno aderito temendo per il rinnovo del loro contratto.

Nei prossimi mesi NIdiL Cgil sarà impegnata, con maggiore forza, per l’informazione, sensibilizzazione e sindacalizzazione dei lavoratori somministrati nello stabilimento di Castel San Giovanni e in quelli che stanno aprendo nel resto d’Italia. Sta qui la chiave per il futuro: unire le forze tra lavoratori diretti e interinali di Amazon.