Vai al contenuto

LO SPORT NELLA COSTITUZIONE

  • Sport

Bene la valorizzazione dello sport come valore socio culturale, ma chi lavora nel settore attende ancora i diritti e le tutele sanciti dalla Costituzione

Roma, 26 settembre 2023 – Qualche giorno fa, con la seconda e ultima deliberazione da parte della Camera dei deputati, è terminato l’iter legislativo per l’approvazione del disegno di legge costituzionale che porta lo Sport nella Costituzione.

Approvata, quindi, la modifica all’art. 33 che ha introdotto il nuovo comma: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Ci troviamo, tra l’altro, durante la Settimana Europea dello Sport (EWOS – dal 23 al 30 settembre) che promuove il benessere psicofisico tramite l’attività sportiva e gli stili di vita, nello spirito della Carta europea dello sport. 

Il benessere psicofisico raggiunto attraverso lo sport diventa, quindi, sempre di più un diritto inalienabile dei cittadini italiani ed europei, ma – evidentemente – non di chi lavora nel settore. Dopo la Riforma entrata in vigore il primo luglio scorso e dopo il correttivo pubblicato a settembre, oltre mezzo milione di lavoratrici e lavoratori sportivi continuano a non avere gli stessi diritti e tutele degli altri. Il prezzo degli sgravi fiscali e contributivi di oggi, infatti, sono un presente iperprecario e un futuro incerto, probabilmente senza pensione.

Auspichiamo che l’ingresso della parola “Sport” all’interno della Costituzione si traduca in una vera realizzazione dei diritti fondamentali che sancisce anche per le lavoratrici e i lavoratori sportivi, a partire dall’art. 1 (“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro…”), passando per l’art. 4 (“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto…”), fino all’art. 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se’ e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.” 

Card_G