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PIETRO FIORENTINI. Sciopero Fiom e NIdiL Cgil

Per il 5 novembre, Fiom e NIdiL Cgil Ticino Olona proclamano uno sciopero di 8 ore su tutti i turni. A rischio circa 100 contratti di somministrazione che non potranno essere rinnovati.

Nonostante la nostra continua disponibilità, tutti gli incontri con l’azienda non hanno prodotto il risultato sperato e l’azienda non ha accolto nessuna delle nostre proposte, condivise in assemblea con i lavoratori. Il risultato potrebbe essere che molte lavoratrici e lavoratori rimarranno presto senza lavoro dopo aver investito con impegno sulla crescita di questa azienda. Per tutto questo Fiom e NIdiL Cgil proclamano 8 ore di sciopero su tutti i turni, lunedì 5 novembre“. Così si chiude la comunicazione a tutti i lavoratori dello stabilimento di Pietro Fiorentini di Rosate, che viene diffusa in queste ore dalle organizzazioni sindacali.

LA VERTENZA “PIETRO FIORENTINI DI ROSATE”

La Pietro Fiorentini sta andando molto bene e si è collocata tra le prime a livello mondiale nel settore dei contatori intelligenti, ma nonostante questa crescita non vuol sentire parlare di stabilizzazioni e ora sono a rischio circa 100 contratti che nell’arco di pochi mesi non potranno essere rinnovati. Questa azienda con cui fu sottoscritto un accordo sindacale circa un anno fa, è di fatto un’azienda di somministrati: gli occupati sono circa 400 di cui 300 in somministrazione, con contratti di un mese (prima dell’accordo i contratti erano settimanali).

Alla luce delle modifiche legislative apportate dal Decreto Di Maio è stato subito aperto un tavolo per discutere del futuro dei lavoratori, ma nessuna delle proposte del Sindacato è stata accolta: nessuna assunzione in azienda e neppure un allungamento delle proroghe in modo da assicurare un tempo di lavoro più lungo per i somministrati. Grazie al tavolo aperto con l’Agenzia per il lavoro Randstad, invece, è stato possibile trasformare 57 contratti in somministrazione a tempo indeterminato, anche se le singole missioni rimangono mensili.

In questi mesi abbiamo offerto alla Direzione aziendale disponibilità e collaborazione, avanzando ipotesi ed idee che potessero assicurare a tutte le lavoratrici ed i lavoratori l’opportunità di continuare a lavorare rafforzando la propria condizione e superando progressivamente la precarietà che ha sempre caratterizzato questa azienda – prosegue il volantino Fiom NIdiL Cgil Ticino OlonaSiamo consapevoli che l’incertezza del mercato possa condizionare le scelte aziendali ma fino ad ora il rischio di mercato pensiamo che lo abbiano assunto in larga parte solo i lavoratori. Questo per noi non è più accettabile.

Al contrario di Randstad che ha proceduto alla stabilizzazione di un numero di lavoratori, l’Azienda non ha avanzato nessuna proposta che assicurasse la difesa degli altri posti di lavoroconcludono i Sindacati – Per queste ragioni abbiamo insistito nel chiedere anche all’Azienda un piano di stabilizzazione o almeno delle proposte che garantissero un tempo più lungo per cercare soluzioni condivise“.