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BASTA MORTI SUL LAVORO. Ieri nel casertano un operaio somministrato di 26 anni ha perso la vita

Un operaio somministrato Gi.Group di 26 anni ieri ha perso la vita durante il turno di lavoro presso l'azienda Laminazioni sottili di Caserta. NIdiL CGIL: inaccettabile.

Ieri sera un lavoratore somministrato da Gi.Group presso l’azienda metalmeccanica Laminazioni Sottili di San Marco Evangelista, in provincia di Caserta, ha perso la vita, schiacciato da un macchinario. Le RSU hanno immediatamente proclamato uno sciopero di 24 ore, su tutti i turni, con l’adesione di NIdiL CGIL, FeLSA CISL e UILTemp Caserta.

Per domani, 14 marzo, le categorie provinciali dei metalmeccanici Fiom CGIL, Fim CISL e Uilm UIL hanno indetto uno sciopero di 4 ore a cui aderiscono i somministrati.

La dinamica del tragico incidente nello stabilimento che produce laminati in alluminio non è ancora chiara “come categorie dei somministrati ci stiamo mobilitando per capire le dinamiche dell’accaduto” – ha commentato Tammaro Della Corte, segretario generale NIdiL CGIL Caserta sui social, poche ore dopo l’accaduto.  

“Una vergogna nazionale quella delle morti sul lavoro, che assume contorni ancora più ingiusti se a morire è un lavoratore precario; i più vulnerabili e fragili. – così NIdiL CGIL, FeLSA CISL e UILTemp Caserta nella proclamazione di sciopero – Infatti, diventa ancora più difficile lavorare in sicurezza con una condizione contrattuale non stabile. Le lavoratrici e i lavoratori temporanei dovrebbero ricevere molta più attenzione, tutele, prevenzione all’interno dei luoghi di lavoro, ma troppo frequentemente accade il contrario, anche e soprattutto per rincorrere una conferma contrattuale.”

Per Davide Franceschin, segretario nazionale NIdiL CGIL “Inaccettabile ennesima morte sul lavoro, oggi di un giovane lavoratore in somministrazione: non servono più parole di cordoglio, ma fatti concreti. In particolare, per i lavoratori e le lavoratrici somministrati, bisogna rafforzare la formazione specifica, sia prima di iniziare la missione e sia durante il periodo di lavoro, con controlli periodici anche sul rispetto delle norme di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Chi lavora con contratti precari, essendo più ricattabile, è sottoposto a maggiori pressioni su turni, ritmi e situazioni più rischiose: questo è intollerabile. La nostra vicinanza agli affetti e ai famigliari di Giuseppe.”

La Confederazione, da Corso d’Italia,, rilancia: “Venerdì prossimo, all’incontro con la ministra Calderone ribadiremo: serve intervenire radicalmente sulle cause di queste tragedie. Servono misure atte a ridare dignità al lavoro e a garantire la salute e la sicurezza, basta con gli incontri finti.”