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PIETRO FIORENTINI. Firmati due accordi che rafforzano i precari

Passo avanti nell’emergenza dei lavoratori precari dell’azienda Pietro Fiorentini Spa, nello stabilimento di Rosate. A tre mesi circa dallo sciopero del 5 novembre NIdiL e FIOM CGIL Ticino Olona informano di avere sottoscritto con l’azienda Pietro Fiorentini Spa due accordi per rafforzare la condizione dei precari: “Previsti allungamento della durata dei contratti e diritto di precedenza per nuovi contratti di lavoro”.

A Rosate sono impiegati circa 350 lavoratori di cui 200 in somministrazione. Per questi ultimi inizialmente venivano applicati contratti settimanali, un primo accordo (un anno fa) portò le missioni a un minimo di un mese e oggi la durata è stata estesa a due o più mesi. Un secondo accordo ha stabilito, inoltre, che i lavoratori precari, al raggiungimento di sei mesi di anzianità di servizio, avranno un diritto di precedenza per ulteriori missioni nei sei mesi successivi.

“I due accordi firmati – si legge nella nota di NidiL e Fiom CGIL Ticino Olona – rappresentano il raggiungimento di obbiettivi significativi, frutto di un importante lavoro di contrattazione e ottenuti anche grazie alla tenacia dei lavoratori, che con l’adesione unitaria allo sciopero hanno chiesto a gran voce il miglioramento delle condizioni di lavoro dei precari. I due accordi tendono ad allungare i periodi dei contratti e delle relative proroghe per almeno due mesi, investendo sullo stabilimento e sulla qualità del lavoro, non disperdendo l’importante investimento fatto sulla formazione e l’esperienza maturata dai lavoratori e, cosa più importante, favorendo il raggiungimento di una prospettiva contrattuale complessiva di almeno dodici mesi”.

“Il nostro obbiettivo – continua la nota – è quello di costruire un percorso che offra ai lavoratori somministrati continuità occupazionale e conseguentemente continuità salariale, nell’attesa che possano maturare le condizioni per una stabilizzazione. Inoltre, questo accordo assume ancora maggiore importanza nell’affrontare alcuni degli effetti negativi del Decreto “Dignità”, tra cui il mancato rinnovo dei contratti a causa di percorsi lavorativi con un eccessivo numero di proroghe e/o rinnovi”.

“Con questi accordi si fa un importante passo in avanti – concludono le Organizzazioni Sindacali – ma rimane aperta la discussione su quali prospettive si possano offrire ai circa 90 lavoratori esclusi che, proprio in seguito ad alcune modifiche del Decreto “Dignità”, nel mese di dicembre hanno visto cessare la loro attività presso lo stabilimento. Abbiamo avanzato delle proposte che l’Azienda sta valutando e nelle prossime settimane sono previsti ulteriori incontri, perchè nessuno rimanga escluso, perchè nessuno rimanga indietro”.