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SCIOPERO PER GAZA, solidarietà dei lavoratori somministrati negli Uffici Immigrazione

SCIOPERO PER GAZA 19 SETTEMBRE. Somministrati Uffici Immigrazione: "Vicinanza al popolo palestinese e a tutti coloro che manifesteranno contro questa guerra"

     “La guerra a Gaza, iniziata due anni fa, ha comportato oltre 63mila morti di cui l’83% donne, anziani e bambini [1]. A questo si aggiunge la crisi alimentare dettata dalla carestia (ufficialmente dichiarata dall’ONU) e secondo le ultime stime più di mezzo milione di persone vivono in condizioni di fame estrema, oltre 640mila rischiano di trovarsi in carestia entro settembre e almeno 300 gazawi hanno già perso la vita [2].” Così le lavoratrici e i lavoratori somministrati presso le Questure e gli Sportelli Unici per l’Immigrazione di NIdiL CGIL in una lettera diffusa oggi.

     “Gli eventi degli ultimi giorni, con l’avanzata dell’esercito israeliano dal 16 settembre, mostrano un acuirsi delle violenze che i palestinesi subiscono in un territorio che è ormai un lager a cielo aperto. – prosegue la nota – In molti hanno abbandonato Gaza city, ma in tanti sono rimasti per mancanza di mezzi e di soldi per poter fuggire. Purtroppo, tutto questo sembra essere solo l’inizio di un disegno più ampio che nega il diritto internazionale e qualsiasi diritto civile.

     Noi lavoratori somministrati presso le Questure e gli Sportelli Unici per l’Immigrazione, NIdiL, appoggiamo l’iniziativa della CGIL che ha chiamato allo sciopero per gridare a gran voce che bisogna fermare il genocidio, proclamare il cessate il fuoco, sostenere e garantire la sicurezza di tutte le missioni umanitarie in corso [3] (Global Sumud Flottilla inclusa) e garantire i corridoi umanitari. Bisogna riconoscere lo Stato della Palestina e cessare ogni fornitura di armi al governo israeliano o di altro tipo di aiuto bellico.

     In quanto lavoratori della Pubblica Amministrazione nel settore dell’immigrazione conosciamo gli orrori della guerra e la difficoltà di abbandonare il proprio paese in cerca di salvezza. Viviamo giornalmente le difficoltà degli stranieri e le emergenze alla base del loro arrivo.

     Svolgendo un lavoro essenziale e pertanto soggetti alla L. 146/90, non potremo partecipare attivamente allo sciopero. Tuttavia, sentiamo la necessità di esprimere la nostra vicinanza al popolo palestinese e a tutti coloro che manifesteranno contro questa guerra.

     Infine, facciamo un appello affinché venga proclamato a breve uno sciopero generale a cui poter partecipare, frutto delle assemblee e discussioni nelle sedi di lavoro, con un’organizzazione nazionale e dell’intera giornata lavorativa.”

[1] The Guardian “Revealed: Israeli military’s own data indicates civilian death rate of 83% in Gaza war” – 21.08.25

[2] Dati forniti da l’Integrated food security phase classification (Ipc) – Agosto 2025

[3] Medici senza frontiere ha denunciato la morte del tredicesimo loro operatore il 17.09.25.