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GIORNATA MONDIALE PER IL LAVORO DIGNITOSO 2025: diritti, dignità e democrazia.

Giornata Mondiale per il Lavoro Dignitoso. I sindacati di tutto il mondo uniti per un futuro più equo e sostenibile. Difendere il lavoro dignitoso significa difendere la democrazia, la libertà e i diritti di tutt*.

Il 7 ottobre si celebra la Giornata Mondiale per il Lavoro Dignitoso (World Day for Decent Work – WDDW), promossa dalla Confederazione Sindacale Internazionale (ITUC) dal 2008. Questa giornata nasce per richiamare l’attenzione sull’importanza di garantire a ogni lavoratore e lavoratrice condizioni di impiego giuste, sicure e rispettose della dignità umana. Un lavoro dignitoso non è solo un obiettivo sindacale: è un pilastro fondamentale della giustizia sociale e della democrazia.

Secondo la definizione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), il lavoro dignitoso è quello che assicura una retribuzione equa, sicurezza sul posto di lavoro, tutela sociale per le famiglie, opportunità di crescita personale e professionale, libertà di esprimere le proprie opinioni, partecipazione alle decisioni che riguardano il proprio lavoro e uguaglianza di opportunità e di trattamento per tutti, uomini e donne.

In un contesto globale segnato da crescenti disuguaglianze, crisi ambientali, guerre e autoritarismi, il lavoro dignitoso rappresenta una sfida e una necessità. Le grandi multinazionali e il potere economico concentrato minacciano i diritti dei lavoratori e il ruolo dei sindacati, cercando di precarizzare il lavoro, eludere norme e contratti, e limitare la libertà sindacale. In molte parti del mondo i sindacalisti vengono ancora perseguitati, licenziati o addirittura uccisi solo per aver difeso i diritti fondamentali.

Per questo la Giornata del 7 ottobre è anche un’occasione per rilanciare il ruolo centrale del movimento sindacale globale. La Confederazione Sindacale Internazionale (ITUC), che rappresenta oltre 200 milioni di lavoratori in 163 Paesi, guida questa mobilitazione mondiale, con l’obiettivo di costruire un’economia al servizio delle persone, non del profitto. Quest’anno, la campagna #WDDW25 ribadisce che democrazia e lavoro dignitoso sono inseparabili: laddove i diritti sul lavoro vengono violati, anche la democrazia si indebolisce.

Per la CGIL il lavoro dignitoso è al centro dell’azione quotidiana: dalla lotta alla precarietà al contrasto allo sfruttamento, alla difesa dei contratti collettivi, fino alla battaglia per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come sottolinea la CGIL, non può esserci dignità senza diritti, e non può esserci crescita economica sostenibile senza giustizia sociale. Il lavoro dignitoso è anche la chiave per affrontare le sfide del futuro: la transizione ecologica, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione devono avvenire nel rispetto dei lavoratori, garantendo nuove tutele e non nuove forme di sfruttamento.

In questo 7 ottobre, i sindacati di tutto il mondo sono uniti per rivendicare un futuro più giusto, equo e sostenibile, perché difendere il lavoro dignitoso significa difendere la democrazia, la libertà e i diritti di tutte e tutti.

VERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 25 OTTOBRE

Il prossimo appuntamento è per sabato 25 ottobre, con la grande manifestazione nazionale di Roma sotto il titolo “Democrazia al lavoro”, organizzata dalla CGIL con la rete «La Via Maestra». 

L’obiettivo è quello di contestare le linee previste nella Legge di Bilancio 2026, penalizzanti per lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, soprattutto giovani e donne, e di proporre un’alternativa fondata su lavoro dignitoso, salario minimo, rinnovi contrattuali reali e fisco equo. Chiediamo, inoltre, un drastico ridimensionamento del “riarmo” per dirottare più risorse verso sanità, istruzione, politiche sociali, abitazioni e servizi essenziali. 

Altro tema chiave sono le pensioni: chiediamo la piena rivalutazione, l’estensione della quattordicesima e il superamento della legge Fornero, introducendo anche una “pensione di garanzia” per le fasce più fragili. Nel pubblico impiego servono assunzioni e stabilizzazioni, servono investimenti negli enti locali e nei servizi territoriali, con regole più stringenti su appalti e sicurezza sul lavoro.

La manifestazione nasce anche come mobilitazione per la pace: la battaglia per il lavoro è inscindibile da quella contro le guerre e per la tutela dei diritti umani.