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GESTIONE SEPARATA INPS. Qualche tutela in più per i lavoratori iscritti

La lunga strada verso i diritti. Il lanternino di Diogene e quello dei lavoratori precari

Non occorre certo scomodare Diogene che in pieno giorno, si dice, uscisse con il lanternino alla “ricerca dell’uomo”, per affermare che la lunga ricerca dei diritti e delle tutele per i lavoratori della Gestione Separata Inps è oggi un po’ meno affannosa. Una ricerca tortuosa, complicata e che viene da lontano, ma che poco alla volta compie un passo in più sul faticoso cammino, in direzione della piena affermazione dei diritti sociali. E allora, è con questa moderata enfasi che accogliamo la recente conversione in legge del decreto n. 101 del 2015 nella parte dedicata all’ampliamento delle tutele in favore degli iscritti alla Gestione Separata dell’Inps.

Accesso a malattia, maternità e congedo parentale

Risponde alle nostre rivendicazioni la riduzione del requisito contributivo da tre a un mese per accedere alle principali prestazioni sociali erogate dalla Gestione Separata, determinando inevitabilmente un consistente ampliamento della platea dei possibili beneficiari delle prestazioni di malattia (domiciliare e per degenza ospedaliera), di maternità e di congedo parentale. Previsto anche un aumento delle indennità giornaliere di malattia, in base all’anzianità contributiva (si passa da 22 a circa 90 euro per quella ospedaliera e da 11 a circa 45 euro per la malattia domiciliare).

Accesso alla Dis-Coll

Lo stesso possiamo dire della riduzione del requisito contributivo da tre ad un mese per quanto riguarda l’accesso alla DIS-COLL, per i collaboratori, gli assegnisti e i dottorandi di ricerca con borsa di studio. Anche in questo caso l’effetto positivo sarà quello di determinare un allargamento della platea dei beneficiari dell’indennità di disoccupazione.

In definitiva, non possiamo non giudicare tali interventi come positivi anche se non risolvono tutte le problematiche ancora presenti e non consentono di realizzare una piena tutela per i lavoratori della Gestione Separata Inps. Ciò non toglie che si tratti, in ogni caso, di un primo passo nella giusta direzione.

 

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