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UFFICI IMMIGRAZIONE OSTAGGIO DELLE AGENZIE PER IL LAVORO

Ricorso al TAR di Adecco e Randstad blocca le proroghe dei contratti del personale somministrato e mette a rischio la continuità del servizio pubblico essenziale di regolarizzazione delle persone migranti.

MOBILITAZIONE NAZIONALE IL 23 GIUGNO A MILANO E NAPOLI

Roma, 20 giugno 2025 – “Dopo le manifestazioni regionali organizzate dalle strutture territoriali di FeLSA CISL NIdiL CGIL UILTemp in Lombardia (Milano, sede Randstad), Piemonte (Torino, sede Adecco) e Lazio (Prefettura di Roma), lunedì 23 giugno ci sarà una mobilitazione nazionale con presidi a Milano e Napoli, davanti le sedi Adecco.” Prosegue così lo stato di agitazione degli oltre mille lavoratori e lavoratrici assunti dalle agenzie per il lavoro Adecco e Randstad nel 2024 per essere somministrati al Ministero dell’Interno, negli Uffici Immigrazione delle Prefetture e delle Questure italiane, già in gravissima carenza di organico.

L’appalto dei servizi amministrativi legati al rilascio e al rinnovo dei permessi di soggiorno è iniziato nel 2021, con Manpower e GiGroup, in cinque anni due gare e un totale di otto proroghe, la metà di mese in mese, otto mobilitazioni “al cardiopalma” con rinnovi dell’ultimo minuto e uno stop in mezzo di 14 mesi.

Questa volta il Ministero, anche se in ritardo con la pubblicazione della nuova gara che dovrebbe coprire tutto il 2026, aveva previsto per tempo una proroga tecnica che avrebbe garantito la continuità occupazionale e la regolare erogazione dei servizi essenziali, ma le Agenzie si sono messe di traverso bloccando la procedura con un ricorso al TAR Lazio.

Il Tribunale amministrativo dovrebbe esprimersi il 24 giugno, i contratti dei lavoratori e delle lavoratrici scadono il 30 giugno e ancora non sanno se quello sarà il loro ultimo giorno di lavoro. Qualora così fosse, anche il sistema di regolarizzazione delle persone migranti subirebbe un grave arresto.

“Nessun rispetto, però, da parte delle agenzie, né per le persone che lavorano né per un servizio essenziale per le libertà civili e la pubblica sicurezza, l’interesse da difendere è meramente economico. Rappresentiamo lavoratori e lavoratrici invisibili che mandano avanti un pezzo di Stato da 5 anni e che ora vogliono essere visti e ascoltati – commentano i Sindacati – Chiediamo il ritiro immediato del ricorso da parte di Adecco e Randstad, la proroga dei contratti fino alla nuova gara, il rispetto del lavoro, delle persone e della funzione pubblica svolta, l’avvio di percorsi di internalizzazione al Ministero dell’Interno.”