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Sport

Nello sport dilettantistico le lavoratrici e i lavoratori non vedono riconosciuta la loro attività come lavoro, con adeguati diritti e tutele, e lo praticano con contratti di collaborazione, assoggettati a specifica normativa, spesso in forma volontaria o, peggio, “al nero”.

Le norme che si sono succedute nel tempo hanno di fatto prodotto “condizioni a parte” per chi lavora nello Sport dilettantistico, fino a creare una vera esclusione dai diritti, in particolare per le donne che – a tutti i livelli e per tutte le discipline agonistiche – ricadono sempre nella fattispecie del dilettantismo.

Che fare

NIdiL Cgil, in collaborazione con la Confederazione e con altre Categorie della Cgil, promuove  attività:

– di approfondimento con il Progetto “Per te lo Sport è un lavoro?”  e la produzione del Primo Libro Bianco “Lo Sport come Lavoro”;

– a sostegno di un Disegno di Legge che garantisca il riconoscimento del lavoro sportivo, e l’introduzione di assicurazione e previdenza obbligatorie per tutti i lavoratori sportivi;

– per un sistema di contrattazione inclusiva nazionale, di secondo livello e sociale per assicurare diritti e occupazione di qualità nel settore;

– per un ruolo di rappresentanza con il coinvolgimento diretto delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso:

– assemblee e incontri tematici;

– attività di comunicazione mirata;

– iniziative pubbliche sul territorio e di carattere nazionale, con il coinvolgimento delle Associazioni Sportive, delle Università, delle Istituzioni ecc;

– attività di servizio fornendo attività specifiche di consulenza per le problematiche di settore; disoccupazione, previdenza, vertenzialità (Caf, Uffici Vertenze, Inca).

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